Apr 18, 2021 | Staff
L'articolo di Ferdinando Ametrano per Agenda Digitale
La quotazione di successo di Coinbase, la principale borsa Bitcoin, non potrà che abbattere le residue resistenze all’ETF e quest’ultimo marcare l’accessibilità globale dei mercati finanziari a Bitcoin.
Nell’articolo “Bitcoin sempre più mainstream, prossimo passo i primi ETF” pubblicatoil 16 aprile su Agenda Digitale, Ferdinando Ametrano svela la sua visione sull’andamento dell’industria bitcoin nei prossimi mesi.
Bitcoin sempre più mainstream, prossimo passo i primi ETF
Ferdinando Ametrano
La corsa di Bitcoin sembra incontenibile: non si tratta solo dell’ennesimo nuovo record di prezzo a quasi $65000, ma anche della quotazione pubblica (direct listing) di Coinbase, la principale borsa di scambio Bitcoin, valutata tra i 60 e gli 85 miliardi di dollari.
Wall Street ha definitivamente aperto le porte alla criptovaluta spesso presentata come antagonista del sistema finanziario tradizionale.
Bitcoin sempre più mainstream
Queste notizie arrivano dopo mesi in cui le banche di investimento statunitensi hanno cambiato rotta, proponendo Bitcoin in affiancamento o sostituzione dell’oro fisico. Un oro digitale acquistabile semplicemente tramite PayPal o su Coinbase come ha fatto la Tesla di Elon Musk quando ne ha comprato per 1,5 miliardi di dollari; un oro digitale con contratti futures e opzioni scambiati al Chicago Mercantile Exchange (CME), la prima borsa al mondo per capitalizzazione che oggi lotta per il primato proprio con Coinbase.
E il mercato ora dà per scontato l’arrivo nel 2021 di un ETF Bitcoin quotato negli Stati Uniti.
Ora verso ETF Bitcoin
Gli ETF sono un fondo di investimento (Exchange Traded Fund) che replica un indice e si negozia come un titolo azionario. ETF con Bitcoin, come commenta il Wall Street Journal, faciliterebbe gli investimenti in criptovaluta e gli consentirebbe di fare un altro (definitivo) passo verso il mainstream.
La SEC americana, che ne deve autorizzare la quotazione, ha otto richieste di emittenti che vogliono lanciare un ETF e fa sempre più fatica a negare l’assenso.
Da un lato infatti il segmento ETF sembra l’unico su cui gli Stati Uniti sono indietro: basta pensare che l’ETF Bitcoin lanciato in Canada circa un mese fa ha già raggiunto un miliardo di dollari di capitalizzazione. Dall’altro lato non si comprende come la CFTC, l’autorità di vigilanza sul mercato futures, possa aver autorizzato già quattro anni fa la quotazione dei futures su CME e la pubblicazione di un prezzo di riferimento quotidiano, mentre la “sorella” SEC si incaponisce a dichiarare il mercato Bitcoin illiquido e non sufficientemente trasparente.
Ma ora i bitcoin sono sposati anche da istituzioni.
Per questo la quotazione di successo di Coinbase, la principale borsa Bitcoin, non potrà che abbattere le residue resistenze all’ETF e quest’ultimo marcare l’accessibilità globale dei mercati finanziari a Bitcoin.
Un futuro in salita
Non stupisce quindi la crescita incredibile del prezzo di Bitcoin che anzi, probabilmente, non è ancora arrivata a maturazione; né spaventa l’intrinseca volatilità della dinamica del prezzo, cioè del processo con cui il mercato tenta di metterne a fuoco il valore.
In questa corsa all’oro digitale disturba, infatti, ancora la presenza significativa di un circo di fuorilegge, ubriaconi, furfanti, truffatori e ciarlatani che confondono la scena, creano confusione, rafforzano pregiudizi. Ma così come San Francisco è stata edificata quando la polvere del Far West si è posata, così si può essere confidenti che mercato e R_ule of Law_ beneficeranno alla fine degli anticorpi di libertà che Bitcoin sta facendo inesorabilmente crescere.