May 8, 2020 | Staff
Intervista a F. Ametrano e A. Preti
Se ne discute molto, ma su Bitcoin la divisione è radicale, tra scettici che parlano di bolla ed entusiasti che descrivono una rivoluzione globale. The Blockchain Series: Bitcoin First è l’evento organizzato da BicoccAlumni, Crypto Asset Lab e Distretto Bicocca, che si è svolto lo scorso 4 luglio allo Spazio MIL di Milano, con lo scopo di fare chiarezza e informazione sul tema Bitcoin e Blockchain.
L’evento ha avuto come protagonista Ferdinando M. Ametrano, che ha illustrato il tema Bitcoin e Blockchain in un format domande e risposte. Dato il successo dell’iniziativa, BicoccAlumni ha prodotto una serie di contenuti video, che vi riproponiamo qui, ogni martedì e venerdì, con l’obiettivo di fare chiarezza e informazione su questi temi sempre più attuali.
Oggi proponiamo la ventunesima di 25 puntate: Cryptovalute e le banche commerciali.
“Non aver compreso Bitcoin per tempo ed averlo osteggiato impedisce adesso di riconoscere l’errore. Ed è innegabile che Bitcoin sia cresciuto in un ecosistema che non ama il mondo della finanza. Ma l’ostilità, pur generalizzata, non è unanime. Ad esempio, Lloyd Blankfein, ex amministratore delegato di Goldman Sachs, si mostra più possibilista: dice di non essere ancora arrivato ad una conclusione su Bitcoin, ricorda che c’era scetticismo anche quando la carta moneta sostituì l’oro; addirittura ipotizza che Bitcoin possa rappresentare una naturale progressione: come siamo passati da moneta garantita (redimibile in oro) a moneta fiduciaria (non redimibile), potremmo andare oggi verso “consensus money”. L’alternativa miope è quella delle multinazionali musicali che hanno fatto la lotta agli MP3 ed al file-sharing col risultato che la musica liquida oggi non la compriamo da loro ma da iTunes, Amazon e Google.”