Apr 24, 2020 | Staff
Intervista a F. Ametrano e A. Preti
Se ne discute molto, ma su Bitcoin la divisione è radicale, tra scettici che parlano di bolla ed entusiasti che descrivono una rivoluzione globale. The Blockchain Series: Bitcoin First è l’evento organizzato da BicoccAlumni, Crypto Asset Lab e Distretto Bicocca, che si è svolto lo scorso 4 luglio allo Spazio MIL di Milano, con lo scopo di fare chiarezza e informazione sul tema Bitcoin e Blockchain.
L’evento ha avuto come protagonista Ferdinando M. Ametrano, che ha illustrato il tema Bitcoin e Blockchain in un format domande e risposte. Dato il successo dell’iniziativa, BicoccAlumni ha prodotto una serie di contenuti video, che vi riproponiamo qui, ogni martedì e venerdì, con l’obiettivo di fare chiarezza e informazione su questi temi sempre più attuali.
Oggi proponiamo la diciottesima di 25 puntate: I primi passi in Bitcoin.
“Bitcoin combina in maniera inedita e creativa elementi di crittografia, teoria monetaria ed economica, sistemi distribuiti, teoria dei giochi. È complicato comprenderne la natura sinfonica che amalgama elementi così diversi: per questo spesso se ne colgono (e criticano) aspetti parziali, perdendo di vista l’insieme. Ma Bitcoin si può usare in modo semplice, così come per telefonare non è necessario capire come funzioni la rete GSM. Per investire è necessario aprire un conto presso una borsa di scambio, ma queste borse sono state ripetutamente coinvolte in truffe, fallimenti ed incidenti operativi: è quindi importante avere possesso del proprio investimento in Bitcoin imparando come detenere la propria chiave privata. I Bitcoin, infatti, appartengono a chi è tecnicamente capace di spenderli, cioè di trasferirli ad altri. Per trasferirli si usa la crittografia asimmetrica basata su chiave privata e chiave pubblica, tipica della firma digitale: chi conosce una chiave privata può firmare con quella una disposizione di trasferimento e la firma è verificabile da tutti i nodi utilizzando la corrispondente chiave pubblica. Siccome i Bitcoin sono associati ad indirizzi che derivano univocamente dalle chiavi pubbliche, la chiave pubblica permette anche di constatare se i Bitcoin che si vogliono trasferire siano effettivamente nella disponibilità dell’indirizzo corrispondente e quindi ultimamente del detentore della corrispondente chiave privata usata per firmare la transazione. Se la transazione è quindi complessivamente valida, viene registrata sulla blockchain mettendo i Bitcoin trasferiti a disposizione di un nuovo indirizzo. Questo nuovo indirizzo deriva anch’esso da una chiave pubblica, la cui corrispondente chiave privata è a quel punto la sola che potrà spenderli ulteriormente. Insomma, il possesso della chiave privata è il possesso dei Bitcoin associati, perché consente di spenderli.”
Per maggiori informazioni sul tema, consigliamo la visione dei video Bitcoin e Blockchain Technology di Ferdinando Ametrano consultabili cliccando qui